FAQ
Domande Frequenti
Cosa sono i rifiuti speciali?
I rifiuti speciali sono i rifiuti prodotti da industrie e
aziende: si differenziano rispetto ai rifiuti urbani per il
fatto che non vengono gestiti dalla pubblica
amministrazione sulla base di contributi fiscali, ma
vengono gestiti e smaltiti da un sistema di aziende private.
Come vengono distinti i rifiuti?
I rifiuti, in base all’art. 184 del D.Lgs.152/06 possono
essere distinti secondo l’origine in urbani e speciali.
Secondo le caratteristiche di pericolosità in rifiuti
pericolosi e non pericolosi.
Inoltre i rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, a loro
volta sono classificati secondo la loro destinazione finale:
-Non riutilizzabili, da avviare necessariamente a
smaltimento;
-Riutilizzabili, da avviare a smaltimento o a recupero nei
cicli produttivi, secondo i casi.
Come avviene la gestione dei rifiuti speciali?
La gestione dei rifiuti speciali avviene sulla base di
rapporti specifici e diretti che avvengono tra i produttori
di rifiuti speciali (ovvero le aziende produttrici) e i fornitori
di servizi (ovvero gli impianti di smaltimento e tutti gli
operatori che si occupano delle varie fasi di gestione del
rifiuto: trasporto, servizio, gestione documentale, analisi,
ecc.).
Come sono identificati i rifiuti?
I rifiuti sono identificati da un codice a 6 cifre. L’elenco dei
codici identificativi (denominato C.E.R. è allegato alla
parte quarta del D. Lgs 152/06) ed è articolato in 20 classi,
a seconda del ciclo produttivo che ha dato origine al
rifiuto.
All’interno dell’elenco, alcune tipologie di rifiuti sono
classificate come pericolose o non pericolose fin
dall’origine, mentre per altre la pericolosità dipende dalla
concentrazione di sostanze pericolose contenute; i rifiuti
pericolosi sono contrassegnati nell’elenco da un asterisco.
Quando va fatta l’analisi del rifiuto?
L’analisi del rifiuto risulta necessaria, almeno all’atto della
prima classificazione, ai fini della definizione della
pericolosità del rifiuto e dovrà essere ripetuta
periodicamente in relazione a variazioni di composizione
del rifiuto o, in caso di nessuna variazione, con lo scopo di
dimostrare la persistenza delle caratteristiche di non
pericolosità.